domenica 21 dicembre 2008

La "mia" carta


Il Folle è l'inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza,
l'entusiasmo e l'incertezza, la libertà perfetta e spaventosa,
al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione.
Il Folle, l'indeterminato e incondizionato,
il Puro Folle o il Puro Cercatore,
è il simbolo iniziale dei Tarocchi, a indicare la condizione
fondamentale del ricercatore: essere errante, solo, debole,
estraneo e uguale ai suoi simili
senza nome né identità, senza volto né guida.
Origine e fine di ogni sentiero umano è la carta con cui
il cerchio dei tarocchi si ricongiunge su se stesso.

Titolo: Le Mat

Sottotitolo:
sarò un'erede di Leonard Zelig?


Certo è difficile convivere con la sindrome degli “obiettivi irradianti”, rara disfunzione o incompreso talento che mi appioppò, forse con fare consolatorio, un esploratore della mia anima. Mi consola ricordare che ne sono affetta, mi spaventa il non sapere se è guaribile. Come il mitico, camaleontico, alleniano Zelig, forse non devo guarire. Devo solo accettare come sono, e rendere la mia stravagante unicità un merito, un plus anche sul curriculum, un seme di creatività pronto a sbocciare e trovare forme espressive nuove e sempre più definite, concrete, chiare. Sono affetta da improvvisi cambiamenti di punto di vista. Qualcuno mi definisce poliedrica, trasformista, curiosa. Altri, semplicemente matta. Ascolto tutti, e vado avanti per la mia strada. Scoprendo ogni giorno nuovi percorsi, inattesi, sorprendenti, costellati di premi come di tranelli. Uno di questi, senza che io ancora ne possa decifrare la bontà reale, mi ha portato nella Città Eterna. Accanto ad uno dei più profondi simboli della nostra cultura e coscienza.