"La chiamarono Haria, nome antico e nuovo in un mondo vuoto di memoria. Celebrarono la bellezza del suo sguardo e il suo incantevole sorriso,
le offrirono una solida parte in un destino riuscito,
ma lei liquidò quel loro bene prezioso,
rise dei loro occhi costernati...
e si dileguò là dove era detto assurdo entrare".
Donne di conoscenza, ed. Rupe Mutevole